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Fiduciario

Una gavetta micidiale per impegno e per spirito di sacrificio: solo così si può definire il periodo di lavoro in cui ho collaborato con tutte le società di assicurazione siciliane (Eurass, San Marino, Titano, San Giorgio, Leonardo da Vinci, Sia Suditalia, Edera, ...) oltre che con tante compagnie della finanziaria SO.FI.GE.A. (Siad, Uniass, Cidas, Sipea, Card, Geas, ...) o con piccole società che, a livello nazionale, solcavano il variopinto mondo assicurativo: La Bussola, Renana, Ticino, Firenze, Intercontinentale, Alpi, BNC, Ambrosiana, Firs, Levante, Universo, Sasa; ovviamente a queste si sono aggiunte, nel tempo, chi godeva di fama maggiore: Assitalia, Zurigo, Union de Paris, Latina, Tirrena anche se la vera ed a tutto tondo attività professionale è stata svolta quando, negli anni novanta, è diventata pregnante la collaborazione con Italiana, Fondiaria, Milano, Unipol, SAI, RAS, MEIE, Carige, Sara. Inizialmente l’andazzo, per tutti ed in linea generale, era che l’ominu co i pupi (in italiano: l’uomo con i tatuaggi) aveva sempre ragione, specialmente quando minacciava una qualsiasi ritorsione, ed i carrozzieri stilavano preventivi che, sistematicamente, venivano sostanzialmente sfoltiti “a prescindere”; uno dei miei primi interlocutori portava tatuato, sul polso destro, una scritta: “l’uomo con la pistola” mentre, quasi scherzosamente, con la medesima mano, poggiò sulla mia scrivania una calibro 38 che mal si conciliava con la mia preziosa Polaroid che, ancora oggi, conservo gelosamente.

Anche le società di assicurazione erano strutturate in maniera diversa da come sono oggi e si utilizzavano i primi prezziari ed i neonati tempari. Con il nuovo secolo il settore assicurativo ha cambiato pelle e quasi nessuno ricorda, oramai, il modo di fare e la "miglior tecnica liquidativa" - quasi da curtigghiu (in italiano: cortile) - utilizzata in quei frangenti che tornerebbe utile anche oggigiorno. Nel tempo ho conosciuto persone straordinarie che mi hanno insegnato il rispetto per chi ha subito un danno e la fermezza verso chi ha tentato di lucrare e mi hanno spiegato, sul campo, come "periziare" un veicolo danneggiato ovvero come comporre e scomporre una stima analitica e come raffrontare i punti e le quote d'urto in rapporto alla dinamica. Soprattutto mi hanno, progressivamente, inserito in un contesto stupefacente dove si aveva la possibilità di incontrare tante sfaccettature della medesima specie umana: 

il povero disgraziato con la Fiat 127,

il Sindaco di Siracusa con la Nuova Super dell'Alfa Romeo,

il piccolissimo speculatore con la spider,

il grande imbroglione,

lo straricco

 il nobile decaduto con la Renault 9,

la donna chic con la Mini Cooper,

il superbo,

il lavoratore che non aveva tempo per far periziare il proprio veicolo danneggiato e, pertanto, rifiutava anche il risarcimento,

la mamma e moglie con la Fiat 126,

il giovane con la sua prima moto Suzuki GS500

o il truce camionista che bofonchiava come un forsennato ancor prima che ci potessimo incontrare.

Ma anche con il giovane avvocato che, per potersi pagare la rata mensile della sua nuova Seat Fura,

subiva un furto parziale con la medesima cadenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E venne il tempo di intraprendere un percorso professionale autonomo: l'applicazione su libri e manuali, in ore notturne e durante l'albeggiare, mi dava la possibilità di un costante aggiornamento professionale che mai avrebbe potuto dare frutti se non si fosse coniugato con l’esperienza giornaliera derivata dalla collaborazione con tante compagnie a cui tutto si può rimproverare tranne che non utilizzino i Periti Assicurativi regolarmente iscritti al Ruolo Nazionale; non affidano, cioè, tale mansione ai soliti tuttologi tuttofare (in siciliano: "sbrigafacenni") che non hanno titolo per svolgere tale attività e la stessa C.O.N.S.A.P. - dove insiste l'elenco completo di tutti i professionisti abilitati - convalida tale rigorosa impostazione. Sia l'IVASS ed anche le varie associazioni professionali (per esempio l'A.I.C.I.S. o la Federperiti) insieme al Sindacato Nazionale (lo S.N.A.P.I.S.) vigilano sul rispetto della Legge pur in presenza di eccessi, contestualizzati e circoscritti, in cui vengono affidati incarichi, al proprio fiduciario, esorbitanti rispetto alle normali mansioni ovvero in relazione al carico di lavoro sopportabile ed anche, inutile negarlo, esageratamente decontestualizzato rispetto alle capacità professionali di alcuni professionisti che, del tutto ovviamente, non possono essere tutti e sempre "bravi, alti, ricci e biondi e con gli occhi di un azzurro mare".

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